A marzo i prezzi delle principali commodity energetiche erano tornati a salire anche se il quadro fondamentale continuava a dare segnali ribassisti.
Il PUN ad aprile 2024 è stato pari a 0,0889 €/kWh, sostanzialmente stabile rispetto allo scorso mese (+1%). Nonostante ciò, rispetto ai 12 mesi precedenti, il calo è consistente, attestandosi al -35%. Diverso l'andamento del PSV per il gas naturale, assestatosi intorno a 0,307 €/Smc nel mese di marzo, sta invece registrando un lieve incremento nel mese di aprile (al 30 aprile era 0,325 €/Smc).
Mercato elettrico
In base alle previsioni di diversi analisti del settore energetico, il prezzo dell’energia elettrica PUN in Italia dovrebbe continuare a scendere nel 2024, in linea con il trend negativo che si è registrato negli ultimi mesi del 2023. Nel primo trimestre del 2024, il PUN ha presentato valori sotto a 105 €/MWh.
Nel secondo trimestre del 2024, il PUN è previsto a valori compresi tra 90 e 100 €/MWh. L’andamento dovrebbe essere simile a quello del primo trimestre, con una leggera tendenza alla diminuzione. Nel terzo trimestre del 2024, il PUN è previsto a valori compresi tra 90 e 110 €/MWh, in leggera risalita a causa di un aumento della domanda di energia elettrica, dovuto alla ripresa dell’attività economica e al calo della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per le condizioni meteorologiche meno favorevoli.
Mercato del gas naturale
A partire dall’ 11 aprile i prezzi del gas hanno subito una forte spinta verso l’alto causata da diversi fattori rialzisti concomitanti.
In primis la situazione geopolitica che è tornata a preoccupare i partecipanti al mercato, i quali attualmente sono focalizzati su due fronti: quello ucraino, dove la Russia ha nel mirino le infrastrutture energetiche (ricordiamo a fine anno scadrà il contratto di transito del gas) e quello mediorientale, dove la situazione è più incerta che mai dopo le ultime mosse dell’Iran.
A peggiorare il quadro si è aggiunto l’annuncio che il Parlamento europeo ha approvato la norma che apre la strada ai governi dell’UE per vietare le importazioni di gas russo (sia via tubo che GNL).
Ulteriore sostegno è arrivato poi da un brusco calo del gas che alimenta Freeport (USA) a seguito di un’interruzione su di uno degli impianti di liquefazione e da alcune manutenzioni non programmate nei campi di estrazione norvegesi.
Nonostante le vicende "rialziste" del mese di marzo e di aprile, la previsione a breve termine di diversi analisti propende ad un andamento ordinario nelle contrattazioni del gas naturale per i mesi futuri, mostrando valori alquanto al di sotto di ciò che abbiamo visto negli ultimi anni.