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Pnrr, arriva il piano Transizione 5.0

La bozza di decreto all’esame del Cdm: stanziati 6,3 mld € per il2024/25 di crediti di imposta. La misura per i pannelli FV made in Ue.
Grazie al RePowerEU per il biennio 2024-2025 si avranno ulteriori 6,3 miliardi di euro a disposizione della digitalizzazione delle imprese; risorse queste che si sommeranno a quelle già previste per il piano Transizione 4.0.

Il Governo si avvia a lanciare il piano Transizione 5.0 con crediti di imposta per 6,3 mld € complessivi nel biennio 2024/2025.
La misura è contenuta all’art. 41 della bozza di decreto-legge sulle “Ulteriori disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)” atteso all’esame del Cdm del 26 febbraio.
Le agevolazioni sono riconosciute a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato e allestabili organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti (escluse quelle in stato di liquidazione volontaria o coatta, fallimento, concordato preventivo senza continuità aziendale o sottoposte ad altra procedura concorsuale prevista dal regio decreto 16 marzo1942, n. 267, dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza), nell’ambito di progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici.
Più nel dettaglio, sono agevolabili gli investimentiin beni materiali e immateriali nuovi, strumentali all’esercizio d’impresa di cui agli allegati A e B annessi alla legge 11 dicembre 2016, n. 232 e che sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, a condizione che i progetti di innovazione conseguano complessivamente una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale non inferiore al 3% o, in alternativa, una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%.
Sono inoltre agevolabili gli investimenti in beni materiali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa finalizzati all’autoproduzione da Fer destinata all’autoconsumo, a eccezione delle biomasse, compreso lo storage.
Con riferimento ai moduli fotovoltaici, sono considerati ammissibili esclusivamente quelli di cui all’articolo 12, comma 1, lettere a), b) e c) del decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181 (decreto Energia), ossia quelli made in Ue che garantiscano un certo livello di efficienza.
Misura anticipata circa due settimane fa dal ministro del Mimit Adolfo Urso (QE 12/2). Ricomprese anche le spese per la formazione del personale in tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.
Sono esclusi gli investimenti in base al principio di non arrecare un danno significativo all’ambiente nonché quelli in beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 35% del costo, per la quota di investimentifino a 2,5 milioni di euro, nella misura del 15% per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro e nella misura del 5% per la quota di investimenti oltrei 10 milioni di euro e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria.
Le agevolazioni sono aumentate: al 40%, 20% e 10% nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 6% o, inalternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 10%; al 45%, 25% e 15% nel caso di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale superiore al 10% o, in alternativa, di riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento superiore al 15%.
Le modalità attuative sono definite con decreto del Mimit di concerto con il Mef da adottare entro 30 giorni. Gli oneri pari a 3,15 mld € per ciascuno degli anni 2024 e 2025 sono coperti a valere sulla nuova Misura Pnrr M7- Investimento 15 “Transizione5.0” finanziata dal Fondo Next Generation EU Italia.
”Nell’ambito delle risorse autorizzate per il 2024, l’importo massimo di 63 mln € è destinato alla realizzazione delle attività di cui ai commi 16,19 e 20, nonché, ove possibile, al supporto alla concessione di altre misure di competenza del ministero delle Imprese e del made in Italy.
Parlando di risorse, in una precedente bozza del DL si aumentavano le risorse del Fondo di rotazione per l'attuazione del Next Generation EU-Italia per gli anni 2024, 2025 e 2026 ma nella nuova bozza datata 26 febbraio tale articolo è stato messo “in verifica”.
Questo nuovo decreto Pnrr dovrebbe inoltre dare attuazione all’atteso riassetto del Piano nazionale complementare (Pnc), il Fondo parallelo al Pnrr originariamente alimentato con oltre 30 mld € del bilancio statale, stabilendo un nuovo cronoprogramma finanziario per gli obiettivi e indicando quali progetti non saranno più finanziati.
Come anticipato nell’ultima relazione al Parlamento, ci sarà poi una “stretta” sul sistema dei monitoraggi e alla struttura di missione di Palazzo Chigi si dà la possibilità di effettuare dei controlli a campione nei confronti dei soggetti attuatori.
Tra le misure di interesse, da segnalare infine l’art. 43 in tema di controlli sugli interventi di efficientamento energetico e di Sismabonus.

(Fonte: Quotidiano Energia del 26 febbraio 2024)