Il mese di novembre ha riportato ad una leggera contrazione dei prezzi prezzi di scambio delle materie prime.
Complessivamente la chiusura mensile dei mercati, ha visto ridursi il prezzo medio delle commodities energetiche di qualche punto, rispetto al mese di ottobre: il PUN medio mensile si è chiuso a 121,74 €/MWh, mentre il PSV del gas naturale si è assestato a 0,455 €/Smc, valori che ci riportano al mese di aprile scorso.
Mercato elettrico
Il grafico elaborato dal GME ci mostra un confronto del PUN nel mese di novembre 2023, rispetto ad analogo mese nel 2022.
Un trend annuo complessivamente in discesa e che ci fa ben propendere per il futuro.
Rivedendo più dettagliatamente la tabella riepilogativa dell'anno 2023, notiamo come la discesa del prezzo della materia prima (energia elettrica) sia stata pressochè costante in tutto l'anno 2023, venendo meno, ma non con incidenze così forti, solamente nel mese di luglio, settembre ed ottobre.
L'attuale prezzo medio, per il mese di dicembre in corso, sta mostrando una prosecuzione nel trend in discesa e, nonostante qualche giornata in cui abbiamo assistito a valorizzazioni intorno ai 200,00 €/MWh, ad oggi la media degli scambi all'ingrosso, è tornata intorno i 110/115 €/MWh.
Il nuovo trend in discesa sta segnando la prima settimana di novembre, benchè sia ancora troppo presto per trarre delle conclusioni, è certamente di buon auspicio per la programmazione delle attività di fine anno.
Può essere interessante, in questo periodo dell'anno, capire come gli investitori stanno vedendo l'evoluzione del mercato energetico e, in particolar modo, come i traders inizino a quotare i calendar successivi al 2024.
Ecco, dunque, un grafico indicativo di come il mercato dei traders stia vedendo il futuro.
La linea rossa ci mostra l'andamento del prezzo dell'indice della materia prima in Italia (PUN): la prima quotazione che viene mostrata (109,450 €/MWh) indica il prezzo della materia prima in caso di acquisto nel calendar, cioè nell'anno, 2024. Le altre valorizzazioni, sopra esposte, mostrano il prezzo in caso di acquisto per l'anno 2025 o 2026. Come si vede, la tendenza, secondo i traders, è che il prezzo della materia prima per il futuro sarà destinata a scendere, forse riportandoci ai valori cui eravamo abituati prima della crisi generata dalla pandemia Covid-19.
Corrisponderà alla realtà questa previsione? Troppo presto per dirlo, ma sicuramente è un dato che non va completamente trascurato.
Mercato del gas naturale
Anche per il mercato del gas naturale, stiamo pressochè assistendo alla stessa evoluzione, vista per quello dell'energia elettrica.
A partire dal mese di agosto, la previsione di un incremento della domanda per l'avvicinarsi dell'autunno e della stagione fredda, ha determinato un graduale innalzamento del prezzo della materia prima.
Il raggiungimento della saturazione o quasi dei depositi e la consapevolezza di disporre di un quantitativo sufficiente per il superamento della stagione fredda, hanno ora riequilibrato lo scambio, determinando una nuova inversione nelle contrattazioni e facendo scendere il prezzo della materia prima nel mese di novembre, ma proseguendo anche nei primi giorni di dicembre (al 19 dicembre il prezzo medio del PSV è pari a 0,35743 €/Smc, quindi di poco superiore a quanto scambiato ad agosto).
In analogia a quanto affrontato per la materia energia, può essere interessante osservare come il mercato dei futures, quindi i traders, vedano l'acquisto a lungo termine del gas naturale.
Nella tabella riepilogativa sotto riportata, tratta dal sito eex.com, notiamo l'andamento del prezzo della materia prima gas naturale nel corso dell'anno 2023 e le rispettive valorizzazione in caso di acquisto sui 12 mesi (anno 2024), 24 (anno 2025) e 36 (anno 2026).
A differenza della commodities elettrica, secondo i traders, nell'anno 2025 potremmo assistere ad un incremento del prezzo del gas naturale, per poi ritornare ad una discesa già nell'anno successivo.
Tuttavia, anche in questo caso, salvo imprevisti ed eventi eccezionali, la tendenza è quella di un mercato positivo e di una contrattazione di scambio destinata a riportare i valori a livelli più sostenibili tanto per le famiglie quanto per le imprese.
