Il mese di ottobre conferma l'incremento dei prezzi di scambio delle materie prime.
L'attacco di Hamas del 7 ottobre ha determinato un immediato riscontro nel mondo delle commodities, facendo temere il peggio, in particolare per il rischio di vedere ridotta o addirittura azzerata la fornitura di gas naturale, acquistata dall'Italia e passante, tramite metanodotti, in Medio Oriente.
Ancora una volta è evidente come le situazioni geo-politiche mondiali possano incidere e rilevare nella gestione e nella contrattazione quotidiana delle materie energetiche.
Complessivamente la chiusura mensile dei mercati, ha portato ad un incremento medio delle materie prime, ma non così straordinario rispetto le previsioni dei traders: il PUN medio mensile si è chiuso a 134,26 €/MWh, mentre il PSV del gas naturale si è assestato a 0,467 €/Smc, valori che ci riportano al mese di aprile scorso.
Mercato elettrico
Il grafico elaborato dal GME mostra l'andamento del PUN negli ultimi dodici mesi, con il trend in salita della materia prima energetica.
Andando ad analizzare più nello specifico, i risultati giornalieri del mese di ottobre 2023, notiamo proprio come lo "sbalzo" nell'andamento dei prezzi di scambio della materia energia sia iniziato in prossimità dell'avvio delle ostilità sulla striscia di Gaza e sia proseguito per tutto il periodo in cui, a livello internazionale, vi era incertezza su quanto sarebbe accaduto.
Il 16 ottobre, ove il PUN ha segnato il massimo valore di contrattazione giornaliera, coincide con la giornata in cui il Primo Ministro Israeliano Netanyahu, in una telefonata al Presidente russo Putin dichiarò che Israele "non si fermerà finchè non avrà distrutto le capacità militari e governative di Hamas".
Evidente, dunque, la connessione tra l'andamento del nostro mercato elettrico e gli accadimenti internazionali, che avrebbero potuto comportare non solo una contrazione nel garantire il flusso di gas naturale verso l'Italia e l'Europa, ma anche ulteriori ripercussioni in ambito collaborativo e lavorativo tra le imprese impegnate nell'import/export.
Per il mese corrente, novembre 2023, stiamo assistendo ad una nuova crescita (al momento il PUN medio è pari a 119,80 €/MWh) della materia prima all'ingrosso, ma il valore di riferimento non dovrebbe essere così allarmante.
La dura risposta israeliana all'attacco di Hamas, i preparativi per l'invasione via terra e i vari accordi politici ed umanitari a livello internazionale segnano la giornata del 26 ottobre, consentendo un riassetto della contrattazione nel mercato dell'energia ed anticipando, negli ultimi giorni del mese, un significativo calo della materia prima, che consente di riequilibrare gli incrementi ed imprevisti delle settimane centrali.
Il nuovo trend in discesa sta segnando la prima settimana di novembre, benchè sia ancora troppo presto per trarre delle conclusioni, è certamente di buon auspicio per la programmazione delle attività di fine anno.
Mercato del gas naturale
Come per il mercato elettrico, così per le quotazioni di scambio nel mercato del gas naturale.
Prendendo come riferimento l'indice PSV italiano, assistiamo, nel mese di ottobre, ad una crescita esponenziale della quotazione giornaliera, pressochè nello stesso periodo già analizzato per l'energia elettrica:
L'incremento della materia prima (gas naturale) inizia ad essere rilevato dall'11 ottobre, proseguendo nelle due settimane successive ed andando a superare il valore di 0,57 €/Smc, il 16 ottobre, proprio nella stessa giornata di picco massimo che abbiamo visto anche per l'energia elettrica, cioè nel momento di massima tensione (e conseguente incertezza) circa la risoluzione della situazione israeliana.
L'apertura del nuovo mese di novembre ha segnato una flessione del 17,5% portando da 0,499 €/Smc (31 ottobre) ad un valore di 0,412 €/Smc il valore del PSV al 1 novembre 2023.