L'arrivo dell'autunno porta la conferma che la discesa dei prezzi delle materie prime si è arrestata con la fine dell'estate; il mese di settembre infatti mostra per entrambe le commodities energetiche un trend al rialzo.
Il PUN medio mensile si è chiuso a 115,70 €/MWh, mentre il PSV del gas naturale che si è assestato a 0,396 €/Smc.
Mercato elettrico
Dal prospetto grafico elaborato dal GME si nota l'andamento del PUN negli ultimi dodici mesi, con il trend in salita della materia prima energetica, ma ancora ben contenuta rispetto un anno fa.
Allo stato attuale, non si evidenzia alcuna grande novità rispetto a quanto previsto dagli stessi traders.
Una crescita "ordinaria" della materia energia che, pur incidendo all'interno della spesa complessiva, non mostra valori che possano generare timori o sconquassi come accaduto nel 2022.
Può tornare utile un confronto visivo dell'andamento del PUN negli ultimi anni, come presentato nel grafico sottostante.
Per il mese corrente, ottobre 2023, stiamo assistendo ad una nuova crescita (al momento il PUN medio è pari a 119,80 €/MWh) della materia prima all'ingrosso, ma il valore di riferimento non dovrebbe essere così allarmante.
Mercato del gas naturale
Il motivo del caro bollette gas di settembre 2023 è da ricercare interamente nell'aumento del prezzo all’ingrosso.
Come spiega ARERA nel suo consueto comunicato stampa mensile, l’incremento è dovuto ancora una volta dall'aumento della spesa per la materia gas naturale. “L'aggiornamento complessivo per l'utente tipo, per i consumi del mese di settembre rispetto al mese precedente, è determinato interamente dall'aumento della spesa per la materia gas naturale, +4,8%. Rimangono invariati gli oneri generali e la tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura.”
La relazione ARERA è essenzialmente rivolta agli utenti domestici ed ancor più a quanti si trovino nella maggiore tutela, tuttavia, può certamente venire attualizzato anche per le utenze produttive.
Si è tornati sostanzialmente al periodo tra l’aprile e il maggio scorso, annullando tutti i ribassi dell’estate.
Il dato può essere letto in due modi:
- se si confronta la situazione attuale con quella di un anno fa, il quadro è ancora roseo.
ARERA sottolinea infatti che, nell’anno scorrevole (ottobre 2022 - settembre 2023) la spesa gas per la famiglia tipo è di 1.459 euro circa, al lordo delle imposte.
Il dato è in calo del 13,9% rispetto allo stesso periodo di 12 mesi fa (ottobre 2021 - settembre 2022).
Il periodo autunnale, poi, è sempre oggetto di aumenti fisiologici, visto l’incremento della domanda legata al maggior utilizzo dei riscaldamenti;
- visto che il periodo dopo l’estate è spesso oggetto di aumenti, è possibile che questi continuino fino all’inverno, o comunque fino a quando la domanda di gas per riscaldamenti non si assesterà.
Inoltre, va sempre tenuto conto del fatto che il conflitto tra Russia e Ucraina è tutt’ora in corso di svolgimento, e non trova per ora sbocchi per la pace. Tutto ciò porta a un mercato instabile per le quotazioni piuttosto volatili.
Ci sono poi altri elementi di cui tener conto.
Come sottolineato dal ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, gli stoccaggi di gas italiani sono oltre il 90%, elemento che giustifica slanci di un certo ottimismo: "Il quadro internazionale può muoversi in qualsiasi momento, ma abbiamo il livello di stoccaggi forse più alto d'Europa in questo momento, oltre il 90%, il 91%, quindi una discreta sicurezza e tranquillità. Rispetto ai prezzi, le previsioni sono di oscillazioni che non dovrebbero più essere balzi enormi, ma al contempo, se dovesse esserci anche un eventuale aumento, si può ragionare sul 2-3%. Non vedo ipotesi in questo momento oltre. Ma è necessario avere cautela".
Rispetto ad agosto, quindi, il costo del gas incide in maniera superiore sulla formazione del prezzo in bolletta.
Va da sé che a un aumento di questa componente corrisponde un incremento di tutto l'importo della fattura.